Vita quotidiana in Germania | Il trasporto pubblico
I tedeschi e i mezzi pubblici

Paese che vai, usanze che trovi. Lena Maurer, altoatesina trapiantata in Germania, racconta gli episodi che la colpiscono nella quotidianità, evidenziando qualche differenza culturale. Il tema di oggi è il rapporto dei tedeschi con i mezzi pubblici.
Di Lena Maurer
Io adoro le scale mobili: non solo ti trasportano su e giù senza fatica e ti risparmiano di dover cercare un ascensore quando hai un bagaglio pesante, ma poi, per me, quella scala in movimento ha un fascino tutto suo.
Da bambina ne ero letteralmente stregata e questo mio debole aveva diverse ragioni: se una era proprio il meccanismo in sé, quella principale stava nel fatto che nella mia città natale non ce n’erano: da montanara di provincia dell’Alto Adige, mi ero trasferita con grande entusiasmo in una grande città tedesca dove le scale mobili facevano parte della vita quotidiana. Questa mia ingenua gioia, però, è durata pochissimo, perché già al mio primo giro mi sono sentita riprendere da una persona dietro di me che, snervata, mi ha detto: “Si può spostare di lato? Lo sanno tutti che a sinistra si cammina e per stare fermi ci si mette a destra”.
Fino a quel momento non mi ero resa conto di quante regole non scritte ci fossero in Germania e di quanto si potesse essere malvisti non rispettandole. A beneficio degli ignari turisti, dei nuovi arrivati e di chi ancora non conosce la Germania, ecco alcune delle mie scoperte nel campo degli “Öffis”, nomignolo con il quale i tedeschi si riferiscono ai trasporti pubblici, tanto locali, quanto a lunga percorrenza.
A sinistra si cammina, a destra si sta fermi
È la regola probabilmente più importante per le scale mobili, peraltro non solo in Germania. Se si vuole restare fermi, bisogna sostare sul lato destro, in maniera che chi va di fretta possa passare a sinistra. Anche se in questo modo, a volte, a destra si forma una lunga coda, a questa regola (non sempre del tutto sensata) i tedeschi si attengono in maniera ferrea.Un esperimento britannico ha evidenziato che si potrebbe trasportare contemporaneamente un maggior numero di persone, se per stare fermi si usassero sia il lato destro, sia il lato sinistro, ma mi permetto di dubitare che la scoperta possa anche minimamente scalfire questa regola non scritta sulle scale mobili.
Prima si lascia scendere, poi si sale
Dopo aver superato con successo il passaggio sulla scala mobile in direzione della stazione, ci attende un’altra legge (anche questa transnazionale): “Prima si lascia scendere, poi si può salire”: quando si aprono le porte di un mezzo di trasporto pubblico, prima di salire i tedeschi aspettano con pazienza che tutti siano scesi. Un comandamento che ha perfettamente senso, ma che suscita anche la più totale incomprensione, quando distrattamente capita di ignorarlo.Il silenzio è d’obbligo (tranne nei treni ad alta velocità)
Per i tedeschi è importante che nei trasporti pubblici regni il silenzio: a bambini urlanti e passeggeri che conversano ad alta voce vengono lanciate occhiatacce snervate. Suonerie e telefonate vengono tollerate solo se a bassissimo volume, mentre per videochiamate senza auricolari vige tolleranza zero.
Nell’area silenzio degli ICE, i treni ad alta velocità della Deutsche Bahn, non è consentito parlare e telefonare. | Foto (dettaglio) © picture alliance / Norbert Schmidt | Norbert SCHMIDT
Viaggi in treno in uniforme
Non c’è da preoccuparsi se su un ICE si incontrano soldati in uniforme, anzi: pare tra l’altro che già la presenza di soldati aumenti il senso di sicurezza dei tedeschi e dia una visibilità positiva all’esercito. Dal 2020 i militari possono viaggiare gratuitamente, ma contro eventuali abusi da parte di furbetti muniti di “Bahncard 100”, non basta indossare l’uniforme: occorrono anche il tesserino di servizio e l’apposito biglietto riservato ai militari.Metro vuota a tutti i costi
Uno degli episodi più assurdi sui mezzi pubblici tedeschi mi è capitato in occasione di un concerto e mi ha insegnato che esistono davvero persone che vanno via volontariamente prima della fine dell’evento, solo per evitare di rimanere bloccate nel traffico o in una metropolitana piena. Per me resta un mistero come si possa preferire una metro vuota alle ultime canzoni di una band, ma a quanto pare, in Germania, odiano le metro piene.Infatti, anche chi non se ne va prima della fine del concerto, una volta che è finito è spinto ad andarsene il più velocemente possibile dal luogo dell’evento. Cari non tedeschi, volete un consiglio? Restate il più a lungo possibile, festeggiate ancora un po’ e godetevi le metropolitane vuote, visto che le troverete così non appena avranno smaltito il flusso di tutti gli spettatori scappati prima.
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