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Incontri alla Fiera del Libro di Francoforte
Viaggi in Italia. Viaggi in Germania.

Foto di un incontro letterario alla Fiera del Libro di Francoforte, 17 ottobre 2024
© Goethe-Institut Italien | Foto: Marco Maffeis

Non solo persone, ma anche tantissimi libri viaggiano tra Italia e Germania. Eppure nelle due direzioni si comportano spesso in modo diverso e incontrano alcuni ostacoli. Ne hanno parlato alla Buchmesse cinque esperte che si occupano di come circolano i testi tra i due Paesi: la scout letteraria Viktoria von Schirach, la curatrice Alessandra Ballesi-Hansen di NONSOLO Verlag e le traduttrici Annette Kopetzki, Marina Pugliano e Isabella Amico Di Meane.

Di Marco Maffeis

Fra il noto e il nuovo

Il mercato dei titoli italiani venduti all’estero è, almeno da vent’anni, in crescita, come ricorda von Schirach. Questo, se da un lato è una tendenza positiva in termini monetari, dall’altro comporta un’omogenizzazione delle aspettative del pubblico: L’immaginario italiano si appiattisce sotto la spinta dei cliché.

A questo proposito la micro casa editrice NONSOLO cerca di andare in controcorrente portando in Germania autori e autrici italiani non ancora tradotti in tedesco e che superano i luoghi comuni: Igiaba Scego e Paolo Di Paolo, per fare solo due nomi. “Croce e delizia” di NONSOLO è la missione di proporre sempre nuove voci, mantenendo un catalogo in continuo cambiamento.

Temi ricorrenti

Se si guarda invece la direzione opposta, si osservano due aspetti: Sono molto pochi, rispetto principalmente all’inglese, i testi che vengono tradotti dal tedesco all’italiano. In secondo luogo, fra i libri che arrivano dalla Germania all’Italia si nota una somiglianza di temi: il passato (quindi nazismo, Olocausto e DDR) e le questioni contemporanee della migrazione e dell’identità.

Chi in Italia legge libri tedeschi, evidenzia Pugliano, cerca spesso un “aiuto all’elaborazione”. Ciò significa che, primo, nei titoli italiani scarseggia la riflessione sul passato e sul presente, e che, secondo, anche sui titoli tedeschi viene proiettato un orizzonte di attesa, lontano, per esempio, dall’intrattenimento o l’evasione.

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