Oltre le solite mete | Rappresentazioni della Passione di Cristo
Antiche tradizioni delle Alpi Bavaresi

Se in passato era impensabile, oggi a Oberammergau è realtà: alle rappresentazioni della Passione di Cristo, che attirano visitatori da tutto il mondo, possono recitare anche donne e musulmani.
Di Alina Schwermer
Se qualcuno dovesse chiedere quale evento dal vivo abbia attirato centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo nel 2022, la prima cosa a venire in mente sarebbero probabilmente i mondiali di calcio maschile del Qatar. Eppure c’è un altro evento, oltre allo sport, in grado di calamitare oggi un numero così elevato di persone: la rappresentazione della Passione di Cristo a Oberammergau, che come tutti gli spettacoli del genere, tipici della tradizione cristiana, mette in scena la vita, la morte e la resurrezione di Gesù di Nazareth. La particolarità, in questa località delle Alpi bavaresi con poco meno di 5.500 anime, sta nel fatto che si tratta del più grande teatro amatoriale del mondo. All’ultima edizione, rimandata dal 2020 al 2022 a causa della pandemia, tra maggio e ottobre di quell’anno hanno assistito circa 412.000 persone, di cui molte arrivate dall’estero. Dal 2014 le rappresentazioni sono entrate a far parte del patrimonio culturale immateriale Unesco.
Ma per quale motivo una rappresentazione di teatro musicale in un paesino bavarese fa registrare tutto quest’interesse? Anche chi non ha nulla a che fare con il cristianesimo può restare affascinato dallo spettacolo, che deriva da un’antichissima tradizione locale, si presta come occasione di vera e propria partecipazione sociale e in passato è stato oggetto di aspre battaglie. I personaggi della rappresentazione non vengono interpretati da attori professionisti, ma dalla stessa popolazione di Oberammergau, un comune nel parco naturale delle Alpi dell’Ammergau in cui è caratteristica la “Lüftlmalerei”, le facciate delle case decorate da dipinti. Alla rappresentazione della Passione di Cristo partecipa attivamente circa un terzo degli abitanti, ed essendo in tanti ad avere voce in capitolo, si tratta di un evento fortemente sentito che richiede lunghi accordi e preparativi.
Queste rappresentazioni, inaugurate a Oberammergau nel 1634, hanno avuto per molto tempo anche risvolti antisemiti, sessisti e razzisti, fortunatamente contrastati nel tempo. Dopo la Seconda Guerra mondiale, ad esempio, gruppi ebraici hanno protestato contro i testi antisemiti, minacciando il boicottaggio. Oggi non c’è più traccia dei passaggi critici più e alla comunità ebraica si chiede regolarmente un feedback. Per lungo tempo anche le donne potevano recitare solo se non sposate e di età inferiore ai 35 anni, ma nel 1990 hanno ottenuto in tribunale il diritto di parità di trattamento. Christian Stückl, il regista che si occupa delle messe in scena dal 1990, le ha notevolmente modernizzate; nel 2000 è stato dato per la prima volta un ruolo da protagonista a un protestante e nel 2022 al primo musulmano, Cengiz Görür.
Le rappresentazioni sono uno spaccato di cultura locale che agli spettatori mostra anche come sta cambiando la Germania e cosa le resta ancora da fare. Per la prossima edizione, però, bisognerà pazientare fino al 2030.
Oltre le solite mete
Che significa “Görliwood”? Come mai in Baviera si trova un angolino caraibico? Dove si può ballare davanti a un’escavatrice? Questa rubrica vi porterà ogni mese in una località tedesca che probabilmente non conoscete ancora, perché al di fuori dalle classiche mete turistiche, ma merita assolutamente una visita. Pronti per una piccola deviazione?