I consigli di nonna Trude
Far pace con le piante d’appartamento

I consigli di nonna Trude – Giungla urbana a Hollenbach
Giungla urbana a Hollenbach | Illustrazione: © Celine Buldun

Fiori appassiti, foglie avvizzite, piante grasse moribonde? Non con Nonna Trude! Con i consigli di oggi potrete ricreare anche voi una giungla in casa!

Di Nonna Trude

Miei cari, questa settimana mio nipote Michi mi ha finalmente presentato Helene, la sua nuova ragazza. Carina e ingegnosa, lavora in un’agenzia pubblicitaria, è un’ambientalista come me e si è mostrata entusiasta delle mie piante, anzi della mia “giungla urbana”, come ha simpaticamente definito il mio soggiorno. Mio nipote allora si è fatto una risatina, chiedendole cosa trovasse di così “urbano” a Hollenbach. Spiritoso...

Falangio

Per evitare che tra i due possa nascere qualche screzio, gli ho regalato una propaggine del mio falangio (chiamato anche nastrino), una pianta che si riproduce per talea dai ciuffetti di germogli che spuntano in fondo ai suoi caratteristici lunghi filamenti.
 
Molte persone ce l’hanno in ufficio, perché il falangio non soltanto purifica l’aria, ma è anche facilissimo da curare: richiede sì un ambiente luminoso, ma riesce a sopravvivere anche se i colleghi – per quanto affidabili – si dimenticano di innaffiarlo mentre siamo in ferie. A proposito, non sono la prima a regalarne un ciuffetto da trapiantare: questa pianta africana è arrivata in Europa grazie a un principe che l’ha portata in dono a Goethe quando era a Weimar. Se il germoglio ha già radicato, si può piantare direttamente in terra, altrimenti va messo in acqua finché saranno spuntate delle radici, sottilissime e quasi trasparenti.

Ficus

Quando i miei figli erano piccoli, negli anni Settanta, andava molto di moda il ficus: era divertente il venerdì, dopo la scuola, fargli fare il bagno: lo portavamo nella vasca, riempivamo il vaso d’acqua e aspettavamo finché smettevano di salire le bollicine di aria.
 
Poi lo lasciavamo a sgocciolare. Un consiglio: mettete nella vasca tutte le piante da innaffiare, così non consumerete troppa acqua, che si può conservare in un grande innaffiatoio.

Filodendro

Dev’essere stato il mio filodendro (detto anche monstera) a dare l’idea della giungla alla ragazza di mio nipote: le sue foglie presentano delle insenature e dei fori caratteristici simili a finestrelle. È tipica delle camere dei ragazzi, e infatti, miei cari, lo vedo ovunque nelle vostre foto su instagram!

Il filodendro impazza nelle foto che postate su instagram!

Mi raccomando: va innaffiato pochissimo, altrimenti le radici si ammuffiscono e le foglie diventano marroni. Per questo è la pianta ideale per chi deve raccomandarsi a Sant’Antonio perché è giovane ma già smemorato.
 
Originariamente si arrampica su alberi o lungo pareti rocciose, perciò, crescendo, le sue radici aeree hanno bisogno di aggrapparsi a una canna di sostegno. Se le radici aeree prendono il sopravvento, non vanno tagliate in nessun caso. Per prevenzione, spruzzate le foglie e le radici aeree una volta a settimana con acqua tiepida. Per il resto, il filodendro vi gratificherà con una crescita rigogliosa e un rapido aumento delle foglie, che sono uno spettacolo: all’inizio spunta una specie di bastoncino attorcigliato che pian piano si srotola, aprendosi in una foglia delicata e chiarissima che nel giro di un paio di settimane diventa carnosa e assume il caratteristico colore verde scuro.
 
Spero che vi sia utile questa mia piccola guida alle piante di casa! Naturalmente, poi, da me non mancano la soleirolia, le begonie e le orchidee. E secondo voi, qual è la pianta d’appartamento che non può mancare in soggiorno?

Alla prossima!

Nonna Trude

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