Verifiche e test
Imparare dagli esperti

Le verifiche e i test rientrano nella quotidianità degli insegnanti
Le verifiche e i test rientrano nella quotidianità degli insegnanti | © Goethe-Institut/Kai-Uwe Oesterhelweg

Controllo del progresso didattico, verifica del livello di apprendimento, test di vocaboli, esame finale: tutte queste tipologie di verifiche e test hanno un ruolo importante nella vita quotidiana degli insegnanti. Gli studenti già il primo giorno di corso chiedono quali argomenti faranno parte della verifica, chi frequenta corsi di lingua ha bisogno di un determinato certificato per poter studiare o lavorare. Le verifiche quindi sono molto importanti nell’organizzazione del programma didattico. Ma come si può e si deve valutare? E a che cosa devono prestare attenzione gli insegnanti?

Ogni test è diverso dall’altro e le variabili sono molte. La prima è la funzione del test. Nelle lezioni di lingua sono importanti soprattutto i cosiddetti test low stakes: ovvero quelle verifiche interessanti e rilevanti per insegnanti e studenti, che però non hanno conseguenze sociali, scolastiche o lavorative. Tra questi rientrano per esempio i test di vocaboli e di controllo degli obiettivi didattici che vengono predisposti direttamente dall’insegnante.

I test high stakes invece sono esami i cui risultati influiscono su un aspetto della vita del candidato: per esempio l’esame di guida (mobilità), la maturità (accesso all’istruzione universitaria) oppure il Zertifikat A1: Start Deutsch 1 del Goethe (ricongiungimento familiare). Si tratta in questi casi di esami necessari per gli studenti che vengono predisposti da enti esterni.

Progresso didattico, obiettivi didattici, risultati dell’apprendimento

Oltre alla funzione del test è importante anche il momento in cui viene svolto (cfr. Quadro comune europeo di riferimento, capitolo 9): bisogna valutare il progresso didattico durante il corso o i risultati dell’apprendimento alla fine dello stesso?

Nel primo caso si parla di valutazione formativa che permette di avere un feedback sui processi stessi e quindi sulla futura organizzazione delle lezioni, sui temi da trattare nuovamente e sulla progressione successiva. In questo modo è possibile valutare il progresso senza prefissare un obiettivo. Un esempio di questo tipo sono i controlli del progresso didattico.

Un ruolo più importante nella quotidianità del corso è la valutazione sommativa, ovvero un esame finale che confronta il livello di apprendimento formulato e previsto con quello effettivamente raggiunto, quindi riferito in modo specifico al corso. Qui rientrano i test di vocaboli e gli esami finali, in cui l’obiettivo da raggiungere è prestabilito in base al libro di testo o al curriculum.

Domande per gli insegnanti

Nella stesura dei test gli insegnanti dovrebbero fare attenzione alle seguenti domande:
 
  • Qual è lo scopo del test? Serve ad esempio a misurare il progresso didattico riferito alle ultime lezioni?
  • Il test viene svolto in preparazione di qualcosa? Se sì, di che cosa? Della comunicazione in ufficio o della capacità di affrontare situazioni quotidiane semplici/complesse?
  • Quanto è sensato o realistico il test in relazione a questa preparazione?

Garanzia di qualità degli esami

Qual è la differenza tra un esame di maturità o di conclusione di un corso e un esame di lingua riconosciuto a livello internazionale? Un fattore discriminante sta di certo nella presenza di una fase di prova, uno dei 17 standard minimi della Association of Language Testers in Europe (ALTE – Associazione europea di esperti di testing linguistico). Gli esercizi che compongono l’esame, chiamati items nella teoria dei test linguistici, vengono verificati più volte internamente e poi anche da esperti esterni. Infine un gruppo di almeno 200 partecipanti, simile per composizione al gruppo di candidati che svolgerà effettivamente l’esame, mette alla prova tutti gli items. I risultati di questa fase di prova vengono valutati a livello statistico per scoprire eventuali mancanze, imprecisioni o persino errori. Dopo questa valutazione i singoli items vengono rielaborati per arrivare a un test equo, privo di errori e in grado di valutare in modo esatto le competenze.

Livello e valutazione

Così come il Quadro comune europeo di riferimento (QCER) suddivide la conoscenza delle lingue straniere in vari livelli, così anche i tipi di compiti assegnati devono rispecchiare il livello desiderato. In caso di un compito al di sopra del livello linguistico dello studente, è possibile che non tutti gli items vengano risolti, anche se il candidato in effetti conosce la soluzione. Se il compito corrisponde al livello linguistico desiderato, ma è troppo facile o troppo difficile, allora l’esame non rispetta più la propria intenzione: non è più valido né affidabile.

Come nella stesura degli items, così nello svolgimento dell’esame bisogna saper valutare in base al livello: errori tipici dovuti al livello vanno tralasciati perché il focus è sulle competenze complessive. Ecco un esempio tipico di compito:

Exemplarische Aufgabenstellung Niveau A2, aus: Trainingsmaterial für Prüfende Exemplarische Aufgabenstellung Niveau A2, aus: Trainingsmaterial für Prüfende | © Goethe-Institut Tutti i vocaboli e la grammatica di livello A2 del compito sono noti allo studente, i temi dell’esercizio di scrittura sono realistici – congratularsi con qualcuno, rispondere a un invito e porre domande a riguardo.

Esempio tipico di svolgimento da parte dello studente:

Exemplarische Schülerbearbeitung auf A2-Niveau, aus: Trainingsmaterial für Prüfende Exemplarische Schülerbearbeitung auf A2-Niveau, aus: Trainingsmaterial für Prüfende | © Goethe-Institut I punti da svolgere Glückwunsch e Gäste sono completi e quindi ricevono il punteggio pieno. L’uso della preposizione zu con il verbo gratulieren a questo livello non si conosce ancora e l’errore può quindi essere tralasciato anche perché non compromette la comprensione. La frase relativa al punto Auto contiene invece un errore che compromette la comprensione e comporta quindi una decurtazione del punteggio. Lo stesso vale per il fatto che mancano le formule di saluto, tuttavia la tipologia di testo è riconoscibile e il testo ha una sua struttura comunicativa. La lunghezza del testo è adeguata.

Considerando che si danno tre punti per ogni punto da svolgere e un punto per la struttura comunicativa dell’intero testo, il punteggio finale verrebbe assegnato in questo modo: 3 (Glückwunsch) + 3 (Gäste) + 1,5 (Auto) + 0,5 (struttura comunicativa) = 8 punti su 10.

Controllo qualità in piccolo

Ma come si può assicurare la qualità degli esami quando non ci sono risorse in termini di tempo, denaro e personale per diverse revisioni interne e per consultare esperti esterni o procedere a una fase di prova? Dopo la stesura del test gli insegnanti possono svolgerlo in prima persona, facendo attenzione alle consegne dei vari esercizi e confrontando la loro soluzione con quella proposta. In questo modo si può capire se il compito richiede esattamente ciò che deve o se invece per caso a essere testate sono la cultura generale, la logica o la capacità di concentrazione.

Può essere utile anche far svolgere il test a un collega e farsi dire cosa ne pensa: in quali punti le formulazioni sono poco chiare? Si riesce a svolgere gli items nel tempo previsto? I singoli items sono separati tra loro in modo preciso o ci sono delle sovrapposizioni? Una risposta sbagliata porta a sbagliare anche le risposte successive? E soprattutto: il test rispecchia il livello del gruppo a cui è rivolto? La correzione deve avvenire tenendo in considerazione il livello e prestando attenzione a ciò che i candidati sono in grado di fare a quel livello, non deve concentrarsi sulle imprecisioni. Bisogna sempre tenere a mente le descrizioni di abilità del QCER.

Così per esempio gli insegnanti possono svolgere dei controlli qualità in piccolo in modo autonomo e garantire che l’esame testi ciò che davvero deve testare.
 

L'ALTE e il Q-MARK

La Association of Language Testers in Europe (ALTE) è un’associazione di istituti che organizzano esami di lingua straniera e oggi conta, accanto al Goethe-Institut, altri 33 membri a pieno titolo che si accordano su determinati standard e si controllano a vicenda. Solo gli esami che soddisfano i 17 standard minimi dell’ALTE possono portare il sigillo di qualità riconosciuto a livello internazionale Q-Mark. Questo sigillo viene assegnato a ogni esame specifico e non all’istituto in generale. Il Goethe-Institut è l’unico ente di lingua tedesca che vanta il Q-Mark per tutti i sei livelli di esami

 

Bibliografia

Association of Language Testers in Europe: 17 Mindeststandards zur Sicherstellung von Qualität in den Prüfungen der ALTE (17 standard minimi per garantire la qualità negli esami dell’ALTE). ALTE 2007.
Europarat: Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione. RCS Scuola Spa - La Nuova Italia - Oxford University Press 2002.