Il cantautore dialoga con Angelo Bolaffi Wolf Biermann – la sua vita e le sue canzoni

Wolf Biermann e la copertina del libro “In due dittature. Un'autobiografia” da sn a ds: Foto (particolare): © Thorsten Jander 2019; Foto: © Il Canneto Editore

Martedì 3 maggio 2022, ore 19

Roma, Auditorium del Goethe-Institut

“Solo chi cambia rimane fedele a se stesso”

Con il saluto iniziale dell'Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Viktor Elbling

Wolf Biermann (Amburgo, 1936) è considerato uno dei più grandi poeti e cantautori di lingua tedesca. È raro che il destino personale e la storia tedesca si intreccino così strettamente come nel suo caso. Una vita a cavallo tra Est e Ovest, uno spirito contraddittorio su tutti i fronti. A sedici anni si trasferisce nella DDR, che considera la Germania migliore. Hanns Eisler lo incoraggia a scrivere canzoni, è assistente di Helene Weigel al Berliner Ensemble. Cade poi in disgrazia e gli viene proibito di esibirsi e pubblicare. La Stasi lo sorveglia 24 ore su 24, mentre l'Occidente lo celebra e gli rende omaggio. Le proteste contro il suo espatrio nel 1976 sono considerate l'inizio della fine della DDR.

A luglio 2021, l'editore Il Canneto pubblica in Italia la sua autobiografia “In due dittature - Wolf Biermann”, tradotta da Alberto Noceti, in cui Biermann fa un racconto molto intenso di suo padre, assassinato perché ebreo e comunista ad Auschwitz, di sua madre, che lo salvò dall'inferno delle bombe di Amburgo, dell'amico di suo padre Robert Havemann, con cui condivise un destino da esiliato. Il suo racconto ci porta nell'assurdo mondo della dittatura della DDR con i suoi eccessi, ma anche i suoi drammi quotidiani di resistenza umana. Nonostante la violenza di ciò che ha vissuto, i ricordi di Biermann si leggono come un romanzo picaresco nel miglior stile svejkiano. Una straordinaria testimonianza dei tempi.

In Italia Biermann era già conosciuto grazie alle sue canzoni, introdotte clandestinamente in Occidente, ma diffuse segretamente anche all'Est e che lo traghettarono sui palchi di molti Paesi, tra cui diverse volte l'Italia (con un lungo tour nel 1990). E il prossimo 3 maggio presso il Goethe-Insitut Rom sarà lo stesso Biermann a eseguire con la sua chitarra alcuni dei suoi successi come “Kleines Lied von den bleibenden Werten” (“Piccola canzone sui valori perenni”) e “Nur wer sich ändert bleibt sich treu” (“Solo chi cambia rimane fedele a se stesso”). Ma come muta Wolf Biermann per rimanere fedele a se stesso di fronte alle catastrofi del 2022?

Un’iniziativa della Konrad-Adenauer-Stiftung e del Goethe-Institut Rom
Traduzione simultanea: Alberto Noceti e Soledad Ugolinelli


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