Stadtspiel Doppio sogno per Palermo - Una spada ci divide

Doppio Sogno per Palermo Progetto grafico: rospeinfrantumi © Goethe-Institut

Venerdì 22 dicembre 2017 - ore 18.30

Palermo, Museo Riso

Con la partecipazione straordinaria dei ballerini della scuola Studio Danza 2, diretta da Angela Abbigliati
con la coreografia di Patrizia Veneziano e i costumi di Gabriella Campagna

Fridolin fa il suo ingresso alla festa in maschera. Qui è investito da un’atmosfera di orgia. Eccitazione e pericolo lo esaltano, ma quasi immediatamente una donna in costume lo avverte: è fuori posto, deve andarsene immediatamente o sarà perduto. L’avvertimento produce l’effetto contrario. Fridolin si fa sfrontato e a nulla servirà un secondo avvertimento da parte della donna dalle labbra rosse, completamente nuda sotto il mantello, forse una principessa, forse una prostituta. Presto viene scoperto e, quando si rifiuta di togliersi la maschera, viene salvato proprio dalla donna misteriosa che lo riscatta dando in cambio se stessa. Tenta ancora di opporsi, ma a nulla valgono le sue rimostranze. Il destino della donna è segnato e lui, bruscamente allontanato, viene riportato in città e minacciato. Frustrato e sconvolto, fa finalmente ritorno a casa. Albertine dorme, quasi trasfigurata ride. Destata dal marito, racconta candidamente il suo sogno: crudele e orgiastico, la sua risata era per lui, tradito, abbandonato, crocifisso.

In omaggio alla città di Palermo, che si appresta a diventare Capitale italiana di Cultura, il Goethe-Institut e Ars Nova presentano un concetto innovativo di teatro: lo Stadtspiel ideato e diretto da Rosario Tedesco e interpretato da Pasquale di Filippo.
Palermo si confronta con la Vienna letteraria di Arthur Schnitzler e con il suo testo più celebre, dando vita a un esperimento di citytelling in cui lo spazio scenico esce dal “teatro” e investe la città con cinque appuntamenti che si svolgeranno per tutto l’arco del mese di dicembre nell'ambito della sezione Palermo per il futuro di Ballarò d’autunno 2017.
Se con il Kammerspiel di inizio Novecento l’opera teatrale veniva rappresentata in ambienti piccoli e raccolti, in cui la distanza tra pubblico e attori si riduceva al minimo, ora con lo Stadtspiel (letteralmente “teatro da città”), gli ambienti della recitazione si dilatano su diversi luoghi metropolitani e gli stessi abitanti diventano protagonisti dell’azione scenica.
Il riadattamento teatrale della novella di Schnitzler diventa un itinerario inconsueto attraverso Palermo. Cinque “quadri” scompongono la storia dei coniugi Fridolin e Albertine, trasferendola all’interno di luoghi fortemente simbolici: un teatro, un museo, un archivio storico e il conservatorio di musica.
Gli spettatori saranno coinvolti in prima persona: dovranno riconoscersi attori, comparse, comprimari, protagonisti di un’azione che non prevede la possibilità della distanza.
 

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