Matteo Tacconi e Ignacio María Coccia
La mostra
Nati dopo l’89 è un viaggio alla ricerca della generazione post-Muro, in Italia e Germania. Immagini e parole che raccontano venti giovani europei nati dopo il crollo del Muro di Berlino.
Il fotografo
Ignacio María Coccia e il giornalista
Matteo Tacconi li hanno incontrati in quattro città simbolo.
Dresda, nella ex RDT ancora avvolta da una certa mentalità dell’est,
Bonn nell’ovest, nonché ex capitale della Germania occidentale.
Trieste città di frontiera, multiculturale, piccola Europa in scala, e
Bari, più a sud ma sempre sull’Adriatico: un muro d’acqua al tempo della Guerra fredda.
In mostra ci sono i ritratti di venti under trenta, studenti o lavoratori, fotografati da Ignacio Coccia nei luoghi scelti da loro stessi. Cortili universitari, bar, vie del centro storico, teatri, fabbriche dismesse e musei. Le fotografie sono corredate da testi con le testimonianze raccolte da Matteo Tacconi.
Qual è la percezione che hanno i nati dopo l’89 della storia del Muro di Berlino e dell’Europa di 30 anni fa? In Germania, è evidente, i giovani sono più influenzati dalla storia del Muro di Berlino. Lo sono perché lo hanno studiato a scuola o perché hanno ascoltato i racconti dei genitori. O entrambe le cose.
Ulteriori informazioni sul progetto
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