Italia Paese ospite d’onore alla Buchmesse 2024
Un palcoscenico unico

Intervista a Fabio Del Giudice, direttore di AIE (Associazione Italiana Editori) incontrato all’area “Caffè Italia” della Buchmesse 2022: sull’Italia in rapporto alla Germania, nostro principale partner commerciale e uno dei paesi in cui c’è maggiore attenzione rispetto alla creatività italiana.
Di Miriam Panieri
Arriviamo già quest’anno a Francoforte in un’ottica di studio e di attenzione per poter capire come esprimere al massimo le potenzialità e dare alla nostra editoria le migliori opportunità per sfruttare quest’occasione.
Fabio Del Giudice
L’Italia è stata ospite d’onore alla Buchmesse circa trent’anni fa.
La Buchmesse non rappresenta solamente una fiera del libro in sé per sé ma è in assoluto l’unico avvenimento del settore totalmente globale. Questo ci consentirà tra due anni di avere un palcoscenico a nostra disposizione unico, che dobbiamo essere pronti a sfruttare al massimo.
Cosa aspettarsi dall’Italia paese ospite d’onore 2024?
Il palcoscenico che ci verrà offerto sarà estremamente utile per presentare tutta la creatività italiana, le varie sfaccettature dell’editoria ma anche le eccellenze della cultura italiana: dalle mostre d’arte e design, alle eccellenze agroalimentari e la musica: questa è l’ambizione.
All’interno di un palco così articolato, noi come AIE avremo l’obiettivo di valorizzare l’editoria italiana in tutte le sue componenti: il nostro è un sistema imprenditoriale estremamente solido che rappresenta la quarta editoria europea con 3 miliardi e mezzo di fatturato. Un settore composto da diversi segmenti, tra cui l’editoria per ragazzi: un’eccellenza nel nostro mondo editoriale.
Vogliamo sviluppare un dialogo continuo con l’editoria tedesca, a partire da oggi e proseguendo fino al 2024. Ciò aumentando la presenza tedesca ai nostri eventi, partendo da Più libri, più liberi, che organizziamo a Roma in Dicembre in collaborazione col Goethe-Institut. Una fiera dedicata all’editoria indipendente e alla piccola e media editoria: una branchia che ha quindi meno facilità a farsi conoscere all’estero. Portando inoltre il meglio dell’editoria tedesca a Più Libri, più liberi consentiremo ai maggiori player editoriali tedeschi di conoscere l’editoria italiana nella sua pluralità, che va oltre a quella che di solito vedono a Francoforte.
C’è un fattore chiave o un aspetto unico che rappresenti il sodalizio tra Italia e Germania in ambito letterario?
Si scherzava l’altro giorno all’inaugurazione perché quando si pensa alla Germania, la prima cosa che viene in mente a noi italiani è Goethe e a quell’opera che ancora oggi si legge in maniera piacevolissima: Viaggio in Italia. Ecco, quella è la dimostrazione della curiosità e dell’interesse del mondo tedesco nei confronti di un paese che amano anche per la sua bellezza raccontatagli anni fa da Goethe, credo che su questo bisognerà far leva anche in chiave moderna.