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Work in progress – Come vogliamo lavorare oggi?© Goethe-Institut e. V./Illustrazione: Tobias Schrank

Come vogliamo lavorare oggi
Work in progress

Se la pandemia ha aperto un nuovo focus sul lavoro del futuro e sul futuro del lavoro, anche la crisi climatica e la scarsità di risorse mettono a dura prova i nostri attuali modelli lavorativi. E se smart working, digitalizzazione e intelligenza artificiale sembrano indicare nuove strade, nel loro contesto emergono anche nuove forme di precarietà, mentre altre sono ancora ben lungi dall’essere scomparse.

Cosa caratterizza oggi il mondo del lavoro in Europa? Quali evoluzioni devono affrontare i giovani? E soprattutto cos’è effettivamente un buon lavoro? Ecco i temi sui quali invita a riflettere questo dossier, che presenta anche alcune possibili risposte in arrivo da Belgio, Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna.


In primo piano


Il lavoro: diritti e tutele

Un buon lavoro non si giudica soltanto in base allo stipendio in busta paga a fine mese: altri fattori fondamentali, come orario, flessiblità concessa, sicurezza sul posto di lavoro e grado di partecipazione alla gestione aziendale, sono infatti prioritari nelle battaglie portate avanti da lavoratrici e lavoratori per ottenere condizioni migliori.


Lavoro e precarietà

Giovani che non trovano un impiego, collaboratrici e collaboratori del settore culturale spinti a dividersi tra un progetto e l’altro e a districarsi in un vortice di richieste di finanziamento, servizi di trasporto e di consegna pasti a domicilio che costringono a una spietata concorrenza al ribasso... È questo il quadro tutt’altro che roseo del mondo del lavoro. Perché danneggia la società nel suo complesso? Cosa possiamo e dobbiamo fare per cambiarlo?


Persone e macchine

Una delle promesse non mantenute della modernità è quella del buon lavoro, con le macchine che ci avrebbero affrancati dalla fatica fisica, riducendo progressivamente il peso del lavoro. Questo peso, tuttavia, invece diminuire, si è soltanto spostato. Dove abbiamo sbagliato? E cosa servirebbe per raggiungere quell’obiettivo?  


Il futuro del lavoro

Lavorare diversamente si può. La digitalizzazione può liberarci dai vincoli della presenza fisica e dare nuova vita alle regioni rurali, da parte nostra possiamo sfruttare le competenze e il tempo a disposizione per contribuire a rendere la società più sostenibile, mentre lo scambio europeo può aprire nuove prospettive alle giovani generazioni. In alcuni posti, tutto questo è già realtà. 

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