In democrazia bisogna rinunciare alla verità pur di garantire la pace civile?
Nel contesto di una società attraversata da conflitti religiosi e culturali, questo nodo centrale della filosofia politica acquista sempre maggior attualità e significato.
Nel suo libro
Democrazia e verità (C. H. Beck 2006) il filosofo tedesco ed ex ministro della cultura Julian Nida-Rümelin affronta tale questione, esponendo le sue idee riguardo a questa complessa tematica. In occasione dell’uscita della traduzione italiana del volume, pubblicata nel 2015 da Franco Angeli, Julian Nida-Rümelin si confronta sull’argomento con il filosofo Maurizio Ferraris.
Julian Nida-Rümelin, nato a Monaco nel 1954, è professore ordinario di filosofia e teoria politica alla Ludwig Maximilian Universität di Monaco di Baviera. È stato assessore alla cultura del capoluogo bavarese e dal 2001 alla fine del 2002 ministro della cultura nel primo governo Schröder.
Nida-Rümelin è uno dei filosofi tedeschi più noti e importanti del nostro tempo. Le sue esperienze politiche sul campo sono permeate dalla sua forma mentis accademica: un connubio dal quale scaturiscono fecondi approcci interdisciplinari.
Fra le sue pubblicazioni di maggior rilievo:
Kritik des Konsequentialismus (1995),
Demokratie als Kooperation (1999),
Strukturelle Rationalität (2001),
Ethische Essays (2002),
Über menschliche Freiheit (2005),
Angewandte Ethik (2005) e
Humanismus als Leitkultur (2006). Nel 2006 è uscito il volume
Democrazia e verità. La sua ultima pubblicazione, intitolata
Auf dem Weg in eine neue deutsche Bildungskatastrophe (2015), è frutto di una collaborazione con Klaus Zierer.
Maurizio Ferraris, nato a Torino nel 1956, filosofo e accademico, dal 1995 è professore ordinario di filosofia teoretica presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. È precursore del Nuovo Realismo, che ha fondato nel 2012 con il suo
Manifesto del nuovo Realismo, tradotto e pubblicato in Germania nel 2014 da Klostermann. Il suo ultimo libro,
Emergenza, è uscito nel 2016 per Einaudi.
L’evento si svolge nell’ambito di un programma di aggiornamento dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte ed è aperto al pubblico.
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