Cinema & musica SeeYouSound

MENSCHEN AM SONNTAG, di R. Siodmak/E.G. Ulmer © Stiftung Deutsche Kinemathek © Stiftung Deutsche Kinemathek

dom, 01.03.2020

Torino, Cinema Massimo

Torino Music Film Festival

Giunto alla sua sesta edizione, SeeYouSound propone un ricco programma di film che esplorano i rapporti tra cinema e musica. Evento di chiusura del festival (domenica primo marzo, ore 21:30) è la proiezione di un capolavoro relativamente poco noto del cinema muto dell’epoca di Weimar, Menschen am Sonntag [Gente di domenica], un poetico ritratto di un fine settimana berlinese, diretto nel 1930 da un collettivo di futuri grandi registi.
La proiezione è accompagnata dalla sonorizzazione dal vivo, eseguito per la prima volta in questa occasione dai Marlene Kuntz, storico gruppo musicale piemontese formatosi trent'anni fa e già cimentatosi in diverse occasioni con il cinema muto. 

ATTENZIONE: l'effettiva proiezione del film potrà essere confermata solo sabato 29 febbraio; s'invita a consultare il sito del Festival SeeYouSound o a scrivere direttamente a info@seeyousound.org.

 

Menschen am Sonntag

Regia: Robert Siodmak, 1930, 74 min.

Un fine settimana berlinese raccontato attraverso le vicende dei suoi cinque giovani protagonisti: il sabato sera, la gita  domenicale sulle spiagge del lago Wannsee, gli amoreggiamenti, lo struscio nelle strade affollate del centro, il ritorno al lavoro il lunedì. 
Realizzato da un collettivo di futuri grandi nomi del cinema la regia è di Robert Siodmak e Edgar G. Ulmer, mentre la sceneggiatura porta la firma di Billie Wilder. Il film si riallaccia a capolavori dell’epoca come L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov e Berlino. Sinfonia di una grande città di Walter Ruttmann. Acclamato alla sua uscita per la sua  innovativa capacità di unire finzione e documentario, oggi è una poetica e toccante testimonianza di una Berlino che all’epoca delle riprese, nell’estate del 1929, era uno dei più dinamici centri industriali e culturali europei, poco prima di essere travolta dalla crisi economica e dal nazismo. 

“Nel film cinque persone interpretano gli stessi ruoli che interpretano nella vita: tassista, commessa in un negozio di scarpe, commessa in un negozio di dischi, rappresentante di vini e fotomodella. Una volta terminate le riprese, sono tornati alla massa anonima da cui provenivano. Minuscole parcelle di una metropoli che si sono, per un po', distinte dalla gigantesca scenografia della città. Ma che non avranno difficoltà ad ambientarsi nuovamente: sono persone semplici."
[dai titoli di coda del film]

 

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