… e altre storie su Rimbaud, Kafka, Joyce, Leopardi, Proust, Dante, Woolf, Hopper, Tolstoj, Caravaggio, Keats, Evans, Vermeer, Radiohead, Mozart
“Un periodo in cui riuscivo ad accalorarmi e perfino a litigare per un’opera d’arte; un periodo in cui anche la biografia degli artisti – spesso inquieta, tribolata, sofferta – mi sembrava capace di illuminare la mia esistenza di nuove intuizioni.”
Possono un romanzo, una poesia, un quadro o una musica cambiare la nostra vita? Illuminarla di un significato che ci era stato nascosto fino a un attimo prima?
In occasione della pubblicazione in tedesco del libro “Soli eravamo” di Fabrizio Coscia (Und einsam waren wir, Launenweber 2018), quest’interrogativo sarà al centro di una discussione con l’autore e Titti Marone, giornalista, Maria Carmen Morese, direttrice del Goethe-Institut Neapel e Matteo Palumbo, professore di Letteratura italiana dell’Università Federico II.
Fabrizio Coscia, nato a Napoli nel 1967, è scrittore, insegnante e pubblicista. Come critico letterario e teatrale scrive per le pagine culturali del quotidiano “Il Mattino”. Il suo romanzo Notte abissina (2006) è stato pubblicato in Italia, così come i volumi di saggi Soli eravamo (2014), La bellezza che resta (2016) e Dipingere l'invisibile. Sulle tracce di Francis Bacon (2018).
Un evento di A voce alta, Spazio Libri Laterzagorà in collaborazione con il Goethe-Institut.
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