Caspar David Friedrich
La magia del silenzio

Florian Illies all'incontro del 20 ottobre con la moderatrice Jagoda Marinić
Florian Illies all'incontro del 20 ottobre con la moderatrice Jagoda Marinić | © Goethe-Institut Italien | Foto: Cecilia Fabaro

Il 2024 è l’anno in cui si festeggiano i 250 anni dalla nascita del pittore romantico per definizione, Caspar David Friedrich, uno degli artisti che più ha saputo dipingere le emozioni. I suoi cieli serali sono infatti da sempre icone della ‘Sehnsucht’.

Di Cecilia Fabaro

Reise durch die Zeiten (viaggio nel tempo) è il sottotitolo del nuovo libro dello storico dell’arte Florian Illies, dedicato a Caspar David Friedrich e alle sue opere. Il saggio, infatti, strutturato in capitoli che hanno il nome degli elementi naturali (aria, acqua, terra e fuoco) ripercorre in forma libera e non strettamente cronologica la vita del pittore e la ricezione e storia (a volte davvero avventurosa) dei suoi quadri nel corso dei secoli. Illies ha anticipato alcune delle tappe di questo appassionante viaggio nel tempo durante l’incontro di venerdì 20 ottobre, tenutosi nel centralissimo teatro Volksbühne di Francoforte. La moderatrice Jagoda Marinić ha fatto subito notare come, a differenza di altri libri di storia, l’opera di Illies si assapori quasi come un romanzo, tanta è la capacità narrativa dell’autore. Ed è anche molto divertente.

Da Goethe a Walt Disney

Il viaggio comincia da Goethe, con il quale Friedrich scambia anche alcune lettere, ma che non capisce e non apprezza la sua arte: la malinconia e la ‘Sehnsucht’ di queste opere, infatti, non fa per lui, per il quale l’arte deve dare risposte, semplificare la vita agli uomini, non complicarla. E poi l’Ottocento: un secolo dove non sembra esserci posto per l’arte di Friedrich, che non viene capita e viene virtualmente ignorata.

Le sue sorti cambiano però a partire dagli anni Trenta del Novecento, e grazie all’apprezzamento delle figure più disparate: da una parte Samuel Beckett, che dichiara di essere stato ispirato dal celebre quadro Zwei Männer in Betrachtung des Mondes per l’opera chiave del teatro dell’assurdo, Aspettando Godot. Poi il nazionalsocialismo, in particolare Leni Riefensthal, la ‘regista di Hitler’, che vede nei suoi quadri i valori della ‘germanicità’ che cercano di esaltare. Infine Walt Disney, che in visita a Monaco di Baviera scopre l’arte di Friedrich e si innamora dei suoi paesaggi a tal punto da volerci ambientare il suo Bambi. Nonostante questo quadro appaia molto contradditorio, è qui che sta l’universalità di un pittore come Friedrich.

Di schiena, in silenzio

Un aspetto curioso che ha poi messo in luce l’autore è l’incapacità di Friedrich di disegnare gli uomini, una mancanza che l’ha portato a evitare i ritratti e a rappresentare le persone nei suoi quadri perlopiù di schiena. Ha fatto però di questa debolezza una virtù, poiché proprio questo espediente obbliga lo spettatore a immedesimarsi nel personaggio e a entrare dentro il quadro. E se è vero che le sue silhouettes e figure sono state criticate per la loro apparente passività e fissità, esse permettono di attivare noi, gli osservatori, a cui è permesso entrare dentro il quadro.

L’incontro si è poi concluso sulla scelta del titolo Zauber der Stille (la magia del silenzio), e Illies ha spiegato così: il silenzio a cui fa riferimento è quello della natura, un istante di silenzio assoluto che nei suoi quadri Friedrich riesce a catturare, creando una piccola magia.

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