Crisi climatica e pandemia
Tutelare l’ambiente può salvare l’economia

Moritz Schwarz
Moritz Schwarz | Foto (dettaglio): © David Fisher

Il 2020 è stato segnato dalla pandemia del Covid-19 e dalla crisi economica che ne è scaturita, facendoci perdere di vista quella che è probabilmente la principale piaga dei nostri tempi: la crisi climatica.

Di Christina Höfferer e Christine Pawlata

Il 2020 è stato l’anno più caldo da quando si registrano le temperature, con i 38°C raggiunti per la prima volta a nord del Circolo Polare Artico, i ghiacciai artici ridotti al minimo storico, una temperatura record di 18,4°C in Antartide, gli incendi boschivi che hanno colpito la Siberia e quelli che in Australia hanno distrutto oltre 60.000 kmq di boschi, uccidendo oltre mezzo miliardo di animali.
 
I governi di tutto il mondo, nel frattempo, stanno investendo miliardi per far ripartire le economie colpite dalla pandemia. Next Generation EU, il pacchetto da 750 miliardi di aiuti europei per il coronavirus, mira parallelamente a rendere più verde il continente, ma cosa comporta tutto ciò? L’economia è antagonista dell’ambiente? O è possibile che possa essere economicamente conveniente la protezione ambientale?

Nuove sfide per la tutela del clima nella pandemia

I ricercatori delle università di tutto il mondo stanno studiando come la tutela di clima e ambiente possa dare un impulso all’economia. Moritz Schwarz è un economista del clima dell’Università di Oxford: il suo settore di competenza, quindi, riguarda sia il clima che l’economia. Negli ultimi mesi, il suo gruppo di ricerca ha studiato intensamente gli effetti della pandemia. “La crisi prodotta dal Covid-19, naturalmente, ci pone tutti davanti a una serie di nuove sfide”, afferma. “In generale, il nostro scopo è da tempo raggiungere i nostri obiettivi climatici sostenendo in parallelo un’ulteriore crescita economica, oltre a garantire la prosperità del mondo occidentale anche in altri Paesi”.
 
Schwarz sostiene che dobbiamo imparare ancora molto dalla crisi finanziaria del 2008, quado gran parte del denaro per la ricostruzione fu nuovamente destinato alle fonti di energia fossile come carbone, petrolio e gas. Le ricerche che effettua ora con il suo team si focalizzano sugli strumenti da usare oggi e sulla lezione da trarre dall’ultima crisi per evitare di commettere gli stessi errori. Ma la protezione dell’ambiente può essere un ostacolo per la ripresa economica? In altri termini, le misure a tutela del clima non potrebbero addirittura dare un impulso all’economia?

I provvedimenti a tutela del clima creano posti di lavoro

“Per riportare a lungo termine l’UE e gli altri Paesi sulla strada della crescita, possono svolgere un ruolo fondamentale le misure a tutela del clima”, racconta Schwarz. I ricercatori di Oxford hanno chiesto ai 250 maggiori economisti del mondo quali misure possano produrre i migliori risultati sia nel settore climatico, sia in quello macroeconomico. Schwarz sintetizza così il risultato dell’inchiesta: “Poiché molti investimenti nel settore del clima sono fortemente dispendiosi in termini di risorse umane, le misure politiche correlate, effettivamente, creano spesso più posti di lavoro. Da un punto di vista economico, pertanto, è chiaro che misure di tutela del clima ben progettate hanno un impatto certamente positivo sulla crescita”.

Produrre energia a basso contenuto di CO2 È conveniente

In molte regioni del mondo, la produzione di energia a bassa emissione di anidride carbonica è decisamente più economica, ad esempio, della produzione di energia da carbone o gas. Schwarz cita come esempio la Germania, dove servono ingenti sovvenzioni per poter ancora produrre energia a partire dal carbone.
 
“È sicuramente positivo investire in ricerca e sviluppo, ma anche in formazione, sia dal punto di vista delle tecnologie del clima, sia da quello prettamente economico”, sintetizza Schwarz, che prosegue: “È chiaro, poi, che alcune misure sono poco sensate in termini economici, ma anche per le politiche ambientali: mi riferisco ad esempi agli incentivi economici alle compagnie aeree, che non implicano sul lungo termine una riduzione delle emissioni di CO2”.
 
L’economista, tuttavia, intravede un’opportunità che nasce dall’attuale crisi: “Stiamo sicuramente attraversando una crisi climatica, per cui oserei affermare che quella pandemica, per quanto gravissima in termini di vite umane, può trasformarsi in un’occasione da cogliere: facendo ora le scelte giuste, potremmo avviarci verso un futuro diverso, nel rispetto del clima”.

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